sabato, ottobre 09, 2004

Sulla cultura e sulla capacità di trasmettere la conoscenza

Quante volte noi giovani abbiamo dovuto ascoltare rimproveri ed avvertimenti, consigli ed aiuti da parte di persone più “esperte della vita”, con il solo fine di migliorare la nostra mentalità, oggi basata unicamente su esperienze ed emozioni passeggere, a volte invasa da una molteplicità di pregiudizi, ma ripeto, con il fine di essere messaggeri di esperienze a noi utili.

Io, lo ammetto, dall’alto della mia presunzione, quando mi viene dato un consiglio, per rispetto lo ascolto, ma in genere non condivido quello che mi viene detto, forse perché di cose a volte me ne vengono dette fin troppe.
Einstein dice una cosa che può colpire in profondità, in sintesi afferma che noi giovani dobbiamo avere un infinito rispetto per il lavoro di chi ci ha preceduto, dobbiamo conoscerlo e se possibile migliorarlo e trasmetterlo a chi verrà dopo di noi. Da mortali, per mezzo di questa opera diveniamo una sorta di immortali.
Diciamo pure che questo pensiero del matematico tedesco non è in apparenza di difficile comprensione come la sua famosissima legge della relatività, ma rileggendola bene mi lascia ugualmente esterrefatto per diversi motivi.
Primo fra tutti è difficile comprendere come moltissimi grandi uomini hanno speso l’intera esistenza per qualcosa, donando anima e corpo alla realizzazione di un’idea, di un progetto quasi fisse stampato nel Dna. Mi chiedo se l’abbiano fatto per migliorare la condizione dell’umanità o solo per una ragionevole ambizione personale. La risposta è data dalla sete di conoscere, quella che a volta manca. Tale sete porta sia ad una realizzazione personale sia ad una condizione collettiva migliore, ma necessita di una passione così grande da essere in grado di cancellare tutte le difficoltà e le fatiche che si incontrano nel proprio cammino.
L’uomo, spinto dalla passione della conoscenza, si è addentrato nei meandri del Sapere è chissà dove si potrà arrivare in futuro. Questa sua opera merita quantomeno il rispetto di tutti e, come dice Einstein, dobbiamo onorarla, arricchirla e un giorno saperla trasmettere ai nostri figli.
Qui inizia il nostro sforzo e sacrificio a saper mantenere ciò che è stato prodotto nel passato, compito assai arduo, se manca un interesse collettivo a farlo.
La realtà è che ai giovani, come anche ai più adulti, manca l’interesse per quello che ci circonda, non sentiamo il bisogno di recarci a vedere una mostra o di studiare una legge matematica, sapere il percorso di una norma giuridica, conoscere il profondo pensiero di un filosofo.
Questo un po’ deriva dal fatto che ormai pochi ci fanno capire l’importanza dello studio che non deve essere finalizzato solo a trovare velocemente un lavoro come accade oggi, ma come un percorso per diminuire la nostra ignoranza.
E’ doveroso capire che la cultura non si acquisisce avendo uno stipendio più o meno alto, ma è una cosa, forse ancora una delle poche, che si acquisisce se la si vuole davvero.
Oggigiorno la laurea viene valutata solo se può facilitare la ricerca di un buon impiego, e non come un vasto approfondimento di un ramo del Sapere che pochi altri avranno.
Ma dove il denaro è l’unico credo, anche la cultura sarà una funzione del denaro. Pochi vanno a scuola o all’università volentieri per il semplice fatto che non ci rendiamo conto che conoscere cose nuove è già un capitale. Un capitale di enorme valore. Inestimabile valore!
Si studia solo per avere un voto alto o per passare un esame universitario e con questo spirito il passare degli anni vedrà la nostra incapacità di dare un contributo al lavoro della collettività, unicamente perché proprio la collettività non produrrà più niente.
Mi rendo conto che questa visione è molto tragica e un po’ illogica, ma grande ricchezza della civiltà umana è stata fino ad ora quella di saper riconoscere i propri limiti ed errori, per sapere trovare un indirizzo nuovo alla propria esistenza terrena.
Ne saremmo ancora capaci? Cosa riusciremmo a trasmettere ai nostri figli? A noi la risposta.

1 commento:

Anonimo ha detto...

I wish not approve on it. I regard as nice post. Expressly the designation attracted me to be familiar with the unscathed story.